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Forconi, il caso dei poliziotti senza casco

Si sono tolti il casco antisommossa. È successo a Torino come a Genova. Un «comportamento ordinario», collegato al «venir meno dello stato di tensione e delle esigenze di ordine pubblico» per la Questura di Torino. Nessun gesto di solidarietà da parte degli agenti con la protesta, dunque, come invece hanno sostenuto, tra gli altri, i sindacati di polizia Ugl, Siulp e Beppe Grillo sul suo blog. Il primo episodio la mattina di ieri in corso Bolzano a Torino: il contingente di polizia presente nella zona era intervenuto per impedire a una cinquantina di manifestanti, armati di pietre, di fare irruzione negli uffici dell’Agenzia delle Entrate e di danneggiarne le vetrine. Una volta respinta la protesta, gli agenti in servizio si sono tolti il casco su disposizione del funzionario responsabile. Erano infatti «venute meno - afferma la questura - le esigenze operative che ne avevano imposto l’utilizzo». Altro scontro e stessa scena davanti al Palazzo della giunta regionale del Piemonte, nella centrale piazza Castello. E a Genova, al passaggio del corteo di protesta davanti alla Prefettura. Gesti di distensione, per i manifestanti, che in tutti e tre i casi hanno a lungo applaudito polizia, carabinieri e guardia di finanza. «Siete come noi», ha urlato in segno di approvazione qualche manifestante. A sgomberare il campo dalle interpretazioni è però intervenuto in serata un comunicato della questura di Torino. Che esclude dietro quel gesto la «condivisione delle istanze dei manifestanti». Quei poliziotti, quei carabinieri, quei finanzieri «si sono tolti il casco essendo venute meno le esigenze operative - si legge nella nota - che ne avevano imposto l’utilizzo».

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